Soluzioni di prestiti chirografari per autonomi e liberi professionisti

I prestiti chirografari sono dei finanziamenti in cui la garanzia principale da dimostrare al creditore, ovvero la banca o l’istituto di credito che mette a disposizione i prestiti e i finanziamenti, è costituita dalla firma di un documento. Questo documento è utile alle banche per valutare dal punto di vista economico il rimborso della liquidità concessa in prestito a favore di un soggetto richiedente.

Questi prestiti nella maggior parte dei casi vengono erogati in tempi abbastanza brevi, specialmente se si dispone di una busta paga regolare e si dimostra una buona affidabilità creditizia, ad esempio quando il proprio nominativo non è incluso all’interno della lista dei cattivi pagatori o dei soggetti protestati del Crif. Tuttavia, i soggetti che non dispongono di una busta paga o che non hanno la possibilità di dimostrare una buona affidabilità economica possono trovare più complessa la richiesta di questi finanziamenti soprattutto in fase di richiesta del credito. È il caso ad esempio dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, ovvero tutti coloro che dispongono di una partita IVA. Non disponendo di un reddito da lavoro dipendente, per loro l’accesso ad un prestito, compreso quello chirografario, può essere abbastanza complesso. In questa guida parleremo dei prestiti chirografari che sono destinati proprio ai lavoratori con partita IVA, considerando alcune proposte oggi molto gettonate, tra cui quella del social lending.

Prestiti chirografari per autonomi e liberi professionisti

I prestiti chirografari sono forme di credito destinate non solo ai lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato, ma anche a coloro che dispongono di una partita IVA, vale a dire autonomi e lavoratori che sono liberi professionisti. Questi lavoratori non hanno la possibilità per ovvie ragioni di dimostrare il possesso di una busta paga fissa mensile. Per questo motivo, la richiesta di questi finanziamenti può essere più complessa del solito e richiedere più tempo.

Come puoi leggere anche sul sito web specializzato Prestito Chirografario, i prestiti chirografari per autonomi e liberi professionisti hanno delle caratteristiche in comune con i classici prestiti personali, vale a dire quelli di tipo non finalizzato, a parte alcune piccole differenze che riguardano le motivazioni di richiesta e la documentazione da presentare per l’accesso ai prestiti. Al posto della busta paga o della certificazione unica occorre presentare una dichiarazione dei redditi, vale a dire il Modello Unico oppure il modello 730. Per quanto riguarda invece gli scopi di utilizzo, i prestiti chirografari possono essere anche di tipo finalizzato, come le soluzioni pensate per ristrutturare la propria abitazione, oppure dei prestiti personali di tipo classico, ossia non finalizzati, in cui si può usare la liquidità in base alle proprie esigenze senza doversi giustificare davanti ad uno sportello bancario.

Quali documenti presentare

I titolari di partita IVA, autonomi e liberi professionisti che desiderano accedere ad un prestito di tipo chirografario devono presentare:

  • un documento d’identità valido;
  • un codice fiscale;
  • un documento che attesta il possesso di un reddito mensile, vale a dire la dichiarazione dei redditi tramite modello unico o modello 730;
  • gli F24 versati fino a quel momento.

Alcuni istituti di credito possono richiedere anche:

  • un elenco clienti;
  • le copie delle fatture;
  • un business plan;
  • ogni altro tipo di carta o documento che può essere utile per completare il processo di valutazione della nostra richiesta di finanziamento da parte dei creditori.

In base alla somma che abbiamo richiesto dal creditore a cui ci rivolgiamo, ci possono essere richieste anche delle documentazioni più specifiche, tra cui le certificazioni di spesa, nel caso della richiesta dei prestiti finalizzati, oppure quelli per ristrutturazione casa, ma anche per l’acquisto di un’automobile. Talvolta se non si dispone di una busta paga, alcuni creditori potrebbero richiedere anche l’intervento di un fideiussore, vale a dire un garante, con lo scopo di tutelarsi appieno durante tutta la durata del rimborso del credito offerto in prestito.