Quella del titolo è una delle domande che più spesso ci si pone nel momento in cui si accede ad un prestito o ad un finanziamento. In questa guida andremo infatti ad analizzare nel dettaglio che cosa succede nel caso in cui il richiedente di un prestito 24 ore perda il suo lavoro e non riesco a quindi più a garantire il corretto e regolare rimborso delle rate mensili che sono previste dal suo piano di ammortamento. Si tratta spesso di una questione molto spinosa, ed è principalmente sulla base di questo aspetto che oggi molte banche e diverse società finanziarie stabiliscono delle condizioni particolari già in fase di contrattazione di un prestito.
Il rischio per le società finanziarie per le banche che erogano dei prestiti 24 ore è proprio quello di perdere il credito concesso in prestito a causa della perdita del lavoro dei soggetti richiedenti. In questa guida dedicata proprio ai prestiti in 24 ore andremo a vedere nel dettaglio che cosa deve fare il richiedente in caso di improvviso perdita del lavoro. È opportuno quindi vedere come funziona effettivamente il rimborso del finanziamento, oltre che le eventuali contromisure che si possono mettere in atto nel momento in cui il beneficiario del finanziamento subisce la perdita improvvisa ed imprevista del suo impiego.
Prestiti e garanzie da dimostrare
Nel momento in cui si fa domanda di un prestito presso le banche le finanziarie valutano con molta attenzione tutte le tipologie di garanzie che occorre dimostrare per poter accedere al credito, in particolare per quanto riguarda la situazione economica e lavorativa del richiedente del prestito. Considera infatti che il rischio che un lavoratore che richiede un prestito possa perdere in poco tempo e senza nemmeno troppo preavviso il suo impiego lavorativo non è poi così raro come potrebbe sembrare ed è uno degli aspetti spesso tenuto in considerazione dalla maggior parte delle banche e delle società finanziarie per quanto riguarda la concessione di un finanziamento. Il fatto di concedere dei prestiti a soggetti che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato non offre infatti una tutela totale dal rischio di perdita del credito concesso.
Coloro che accedono ai prestiti 24 ore, infatti, spesso sono degli individui che fanno parte di categoria lavorative anche molto diverse, come ad esempio nel caso dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, ma anche ad esempio di coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato, e che non sono sicura quindi di poter provvedere al versamento delle rate mensili del prestito ottenuto, vista e considerato anche la durata limitata o del proprio contratto di lavoro.
Polizze di assicurazione
Per ovviare al rischio di perdita del proprio impiego spesso le banche e le finanziarie, soprattutto per i soggetti che sono a rischio di perdita dell’impiego e che non percepiscono una busta paga mensile fissa e regolare, propongono la sottoscrizione di una polizza di assicurazione sul rischio di perdita del lavoro, la quale di solito viene considerata come un’opzione facoltativa per il cliente, e che quindi solo in certi casi può divenire obbligatoria, per alcune situazioni come ad esempio se si richiedono degli importi particolarmente elevati oppure se l’età del richiedente del prestito è molto avanzata.
In questa guida sui prestiti 24 ore puoi trovare più dettagli su questi prestiti e sulle diverse tipologie di polizze di assicurazione che possono essere applicate sul contratto di concessione del prestito e che possono coprire sia da un’eventuale perdita del lavoro che anche da tutta una serie di situazioni che potrebbero andare a compromettere l’ammortamento del debito contratto. La convenienza di una polizza di assicurazione può cambiare in base al costo della polizza stessa e al rischio che è strettamente legato al motivo per cui si fa richiesta di una polizza di assicurazione.